Infortunio sul lavoro

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Infortuni e malattie tra diritti e procedure

L’INFORTUNIO SUL LAVORO

Cos’è

Secondo la legge italiana si definisce “infortunio sul lavoro” quel danno che subisce il lavoratore a causa del lavoro che sta svolgendo e per una causa violenta come per esempio una caduta dall’alto, per un colpo ricevuto da un oggetto o da un macchinario in movimento, schiacciati da un peso, ustionati dal fuoco o da una sostanza chimica, feriti da un vetro, da una lamiera, etc…
Il danno ricevuto, impedisce al lavoratore di prestare la sua opera un periodo più o meno lungo e può essere:

  • fisico;
  • psichico;
  • fisico e psichico insieme.

Cosa fare

La prima cosa da fare è avvisare o far avvisare immediatamente il proprio datore di lavoro, l’ufficio preposto o, ancora la figura incaricata del proprio infortunio sul lavoro.

In base alla situazione il lavoratore infortunato si dovrà:

  • rivolgere al medico della ditta in cui lavorate, se è presente nel luogo di lavoro;
  • recarsi o farsi accompagnare al servizio di “Pronto Soccorso” presso l’ospedale più vicino al luogo in cui ci si trova;
  • chiamare o far chiamare il servizio di ambulanza al numero telefonico 118;
  • rivolgersi al proprio medico curante.

ATTENZIONE E’ fondamentale, sempre, far presente al medico come, quando e dove è successo l’infortunio sul lavoro.

Il personale medico rilascia un primo “certificato medico” nel quale sono indicati:

  • la diagnosi e il numero dei giorni di assenza dal lavoro per infortunio sul lavoro previsti inizialmente in più copie.

Il certificato è redatto in più copie:

  • una copia deve essere consegnata subito al proprio datore di lavoro (direttamente o tramite altre persone, familiari, amici);
  • una copia deve essere conservata dal lavoratore

ATTENZIONE Non sono considerate valide le fotocopie del certificato medico.

Nel caso di ricovero, l’ospedale provvederà direttamente ad inviare copia dei certificati all’INAIL e al datore di lavoro. Il datore di lavoro, se il medico ha certificato che il lavoratore non potrà lavorare per più di tre giorni, deve subito informare l’INAIL inviando agli uffici competenti copia del certificato medico insieme ad un apposito modulo denominato “denuncia di infortunio”. Nel caso in cui il datore di lavoro non denunci all’INAIL l’infortunio, il lavoratore potrà informare direttamente l’INAIL presentando presso gli uffici dell’Istituto il certificato medico.

LA MALATTIA PROFESSIONALE

Cos’è

Per malattie professionale, dette ‘tecnopatie, s’intende una patologia la cui causa agisce lentamente e progressivamente sull’organismo dell’assicurato. La malattia viene contratta durante l’attività lavorativa a causa dello stesso lavoro:

  • non basta l’occasione di lavoro come per gli infortuni, cioè un rapporto anche mediato o indiretto con il rischio lavorativo, ma deve esistere un rapporto causale, o concausale, diretto tra il rischio professionale e la malattia.
  • deve essere riconosciuta da un medico su apposito documento (certificato medico di malattia professionale).

Il cosiddetto ‘rischio’ può essere determinato:

  • dal tipo di lavorazione svolta;
  • dall’ambiente in cui la lavorazione stessa si svolge – il cosiddetto “rischio ambientale”.

Cosa fare

L’INAIL assicura l’indennizzo per i danni provocati dalle malattie professionali per questo sono previste prestazioni di carattere: economico, sanitario e riabilitativo.

Il lavoratore, per ottenere le prestazioni, può rivolgersi:

  • alla sede del Patronato più vicina;
  • ai CAF.

ATTENZIONE Il lavoratore perde il diritto alle prestazioni INAIL dopo tre anni e 150 giorni dal giorno in cui si è manifestata la malattia professionale.

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