
Cosa è e cosa propone la riforma
Cosa sono i patti successori
I patti successori sono degli accordi regolamentati dall’art. 458 c.c. che vengono presi tra due o più soggetti per disporre della propria successione ereditaria.
Questi accordi possono essere di 3 tipi:
- Patti istitutivi quando per contratto ci si impegna a disporre del proprio patrimonio dopo la morte a favore di una determinata persona;
- Patti dispositivi quando si dispone di diritti che possono pervenire al soggetto da una futura successione;
- patti successori rinunciativi quando si rinuncia a successioni non ancora aperte ovvero atti negoziali inter vivos con cui un soggetto rinuncia ai diritti che gli deriveranno da una successione futura.
I patti successori rinunciativi
I patti successori rinunciativi, già riconosciuti in Germania, Svizzera, Francia, sono attualmente vietati nel nostro sistema giuridico. La riforma proposta mira ad abrogare il loro divieto permettendo agli eredi legittimari di rinunciare alla loro parte di successione quando il donante è ancora in vita offrendo la possibilità di gestire la questione relativa al proprio patrimonio, con più tranquillità e sicuramente maggior tempo.
L’obiettivo della riforma
Attualmente l’art. 458 del codice civile stabilisce che “è nulla ogni convenzione con cui taluno dispone o rinuncia ai diritti che gli possono spettare su una successione non ancora aperta”.
Tali convenzioni meglio note come patti successori sono considerate ab origine nulle, in quanto
realizzate in violazione dell’art. 457 c.c., secondo cui l’eredità si devolve per legge e per testamento.
La presente proposta di legge è indirizzata in modo specifico all’istituto dei patti rinunciativi e a quei diritti che spettano in riferimento ad una successione non ancora aperta (o su quei beni che ne faranno parte), e, come logica conseguenza, la possibilità per i legittimari di rinunziare ai loro diritti anche durante la vita del donante.
Disciplina dei patti successori rinunciativi
La proposta della riforma s’ispira alla disciplina in vigore nella legislazione tedesca, svizzera e francese.
Elementi fondamentali che rendono ammissibile il patto:
- L’oggetto del patto deve essere specificatamente ‘determinato’ sia nell’individuazione che nella sua ‘consistenza’;
- La rinuncia, in conseguenza al precedente elemento, non può quindi riguardare la generica chiamata all’eredità.
In questo modo si è cercato di mettere un limite e un ulteriore controllo per evitare superficiali e poco ponderate rinunce.
Soggetti ammessi
Può rinunciare esclusivamente l’erede del de cuius per legge e se maggiorenne.
Natura giuridica del patto rinunciativo
Prendendo spunto dal diritto vigente in Francia questo istituto può essere stipulato con atto unilaterale o, così come quello vigente in Svizzera con atto bilaterale con la partecipazione attiva del futuro de cuius prevedendo in questo ultimo caso una controprestazione a favore del rinunciante. Ne consegue che questa convenzione potrà essere sia gratuita che onerosa.
Forma
I patti successori rinunciativi devono avere la forma dell’atto pubblico, quindi la presenza obbligatoria di testimoni. Così è assicurata la massima solennità sia agli atti stessi che alle conseguenze. È prevista la trascrizione presso l’Agenzia del Territorio – Ufficio Provinciale Servizio di Pubblicità Immobiliare competente e l’inserimento degli stessi nell’apposita sezione istituita presso il Registro Generale dei Testamenti.
Scioglimento dei patti successori rinunciativi
Lo scioglimento dell’atto può essere posto in essere per:
- dichiarazione concorde dei contraenti;
- recesso per inadempienza;
- recesso del futuro de cuius quando il rinunciante si sia reso colpevole nei suoi confronti di un atto costituente causa di indegnità;
- revoca dell’atto unilaterale da parte del rinunciante.